Una app che al supermercato individua il prodotto giusto per ogni cliente, una cooperativa che distribuisce prodotti ortofrutticoli a filiera corta e un servizio per rigenerare indumenti usati e rimetterli sul mercato. Sono queste le idee vincitrici della seconda edizione di Vitamina C, il progetto Legacoop e Confcooperative Bologna per l’educazione all’imprenditorialità cooperativa, che ha coinvolto sette classi delle scuole superiori del territorio bolognese.
Le nuove tecnologie si mettono così al servizio delle persone, per ideare delle start up basate sui principi cooperativi dello sviluppo sostenibile, attenzione al territorio e supporto alle persone svantaggiate.
Che cos’è Vitamina C?
Vitamina C è il nuovo progetto di educazione all’imprenditorialità cooperativa per le scuole secondarie di Bologna, promosso da Legacoop Bologna e Confcooperative Bologna e realizzato in collaborazione con il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale, grazie al contributo della Camera di Commercio di Bologna e della Fondazione del Monte, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Nella prime due edizioni di Vitamina C sono stati coinvolti circa 250 ragazzi, ma si tratta di un progetto con radici profonde nelle scuole e nella cooperazione: storicamente chiamato Coopyright, dal 2007 al 2017 aveva coinvolto oltre 2200 studenti, per un totale di 85 classi e 38 scuole. Da novembre 2017 il percorso si è rinnovato, inserendosi nell’ambito del progetto Millennials.coop, con l’obiettivo di favorire tra gli studenti lo sviluppo di capacità imprenditoriali.
I protagonisti di Vitamina C 2018/2019
- Prima classificata e vincitrice del premio comunicazione: IIIF RIM Istituto Salvemini
- Seconda classificata: IIIBT Istituto Mattei
- Terza classificata: IVAE IPSAS Aldrovandi Rubbiani
- interclasse Liceo Scientifico Fermi
- IIIDR ITC Rosa Luxemburg
- IVBE IPSAS Aldrovandi Rubbiani
- IVA IIS Malpighi
I premi
- Primo classificato: una stampante 3D di ultima generazione per la scuola e uno zaino personalizzato per ogni studente;
- Secondo classificato: una stampante 3D di ultima generazione per la scuola e uno speaker personalizzato per ogni studente;
- Terzo classificato: una doc camera per la scuola e delle cuffie personalizzate per ogni studente.
Oltre ai premi per le tre classi vincitrici, a ogni studente in gara è stato regalato un buono acquisto da utilizzare alle librerie.coop, oltre a una chiavetta usb e una sacca in cotone.
Il 22 maggio, all’Opificio Golinelli a Bologna, si è svolta la cerimonia di premiazione dei progetti: i ragazzi hanno esposto non solo idee, ma un vero e proprio business plan per creare una cooperativa, con tanto di presidente e consiglio di amministrazione.
Durante la cerimonia è stato assegnato anche il premio comunicazione, per la classe che ha svolto la miglior presentazione: ad aggiudicarselo sono stati di nuovo gli studenti della IIIF dell’Istituto Salvemini, che hanno ricevuto un power bank per ricaricare le batterie tramite usb.
Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna:
“Grazie a Vitamina C abbiamo messo insieme dinamismi diversi: i ragazzi, che crescendo diventano consapevoli del valore che possono portare alla società, e le imprese, che evolvendosi imparano a proiettarsi verso nuove sfide. La cooperazione ha una grande ricchezza e varietà produttiva, che permette di fare impresa con le persone e per le persone. In questi mesi questi giovani hanno avuto l’occasione di sperimentare un metodo, quello del pensare insieme, creare insieme e realizzare insieme. Mi auguro quindi che possano capitalizzare quello che hanno appreso, per fare un passo verso la realizzazione dei propri sogni”.
Daniele Passini, presidente di Confcooperative Bologna:
“Guardando alla qualità dei progetti presentati, possiamo affermare che Vitamina C ha colto nel segno. Ai ragazzi offriamo un innovativo percorso in cui hanno l’opportunità di confrontarsi con il mondo dell’impresa e con i valori della cooperazione. Noi, attraverso il loro lavoro, cogliamo ogni anno sguardi nuovi sulla cooperazione che ci fanno sempre più apprezzare l’attualità del fenomeno mutualistico”.
Giada Grandi, segretaria generale Camera di Commercio Bologna:
“Il mondo cooperativo è un grande esempio di impresa, un’impresa corretta e basata su valori saldi. È venuto il tempo in cui le vecchie generazioni devono imparare dai giovani, che sanno gestire le nuove tecnologie e che determineranno i nuovi processi di produzione. E i ragazzi, a loro volta, devono avere sempre un’attenzione particolare ai valori fondanti della cooperazione, come il lavoro giusto, la parità di genere e l’attenzione all’ambiente”.
Giovanni Schiavone, dirigente ufficio V – Ambito Bologna Ufficio scolastico regionale:
“In ciascuno di noi c’è qualcosa di meraviglioso: la scuola ha l’importante compito di valorizzare le capacità di ognuno, in un processo educativo che porti i giovani a trovare la propria strada e a contribuire alla collettività, sempre in un’ottica partecipativa”.
GoodBuy, il progetto 1° classificato
“Tutti da piccoli sognamo di essere dei supereroi. Oggi siamo cresciuti, ma ancora vogliamo salvare il mondo sfruttando i nostri punti di forza”. Così esordiscono i giovani della classe III F dell’Istituto Salvemini, che si sono aggiudicati il primo premio Vitamina C, nonché il premio speciale per la comunicazione. “Siamo partiti da un’analisi della realtà: abbiamo scoperto che il 30% dei bambini è sovrappeso, percentuale che sale al 40% quando si parla di adulti. Allora ci siamo chiesti: che cosa possiamo fare?”
La soluzione è GoodBuy, una app in grado di incrociare i dati sanitari dei consumatori con le caratteristiche dei prodotti presenti al supermercato, per rendere più comprensibili le etichette degli ingredienti. “Per i consumatori è importante capire come leggere le etichette sulle confezioni, eppure questa non è una cosa semplice. Con la nostra app, invece, non ci sarà bisogno di fare sforzi: ci penserà Goodbuy a valutare e comparare le varie marche, individuando il prodotto giusto per ogni cliente”. Attraverso le nuove tecnologie, quindi, si migliorerà la salute e il benessere della comunità, sposando modelli di produzione sostenibili.
Zero Waste, il progetto 2° classificato
Seconda classificata è la classe III BT dell’Istituto Mattei, che ha presentato il progetto Zero Waste: una cooperativa agricola in grado di consegnare, direttamente dalla produzione e a prezzi convenienti, prodotti ortofrutticoli locali a filiera corta. “I soci della cooperativa saranno i produttori stessi, che contribuiranno ognuno con le proprie eccellenze: prodotti di stagione, genuini, sani ma soprattutto buoni”, raccontano i ragazzi.
Zero Waste si propone così di creare canali commerciali alternativi per gli agricoltori dell’area bolognese, attraverso un punto vendita a Ozzano, dove si offriranno anche frullati e centrifugati fatti sul momento, oppure con distribuzione nelle fiere e nei mercatini locali, o con consegna a domicilio. “Da questo progetto abbiamo imparato che cos’è un’azienda cooperativa e abbiamo capito la forza del lavorare in gruppo, ognuno secondo le proprie capacità”.
Save, il progetto 3° classificato
Infine il progetto Save dei ragazzi della IV AE dell’Istituto Aldrovandi-Rubbiani, che hanno ottenuto il terzo posto. “Save è una cooperativa che si occupa di rigenerare indumenti usati di vario tipo, per poi rivenderli sul mercato ad un prezzo accessibile”, raccontano gli studenti. “Volevamo trovare un modo per riciclare vestiti usati, perché i vestiti non sono rifiuti”.
Ma come funziona Save? Per prima cosa, i vestiti usati vengono selezionati e sanificati in lavanderia. Dopodiché può avvenire il processo di rinnovamento: non si tratta solo di rattoppamenti e cuciture, ma anche di modifiche stilistiche e di aggiustamenti alla moda. “Il risultato è un prodotto di qualità, che viene venduto a un target di persone a basso reddito o particolarmente sensibili ai temi sociali”, concludono i ragazzi.