Bologna, 9 ott. – Continua il percorso di Missioni Co-operative per la sostenibilità e l’impatto trasformativo nelle comunità. Dopo il primo incontro in cui si sono condivisi i nodi strategici emersi dalla mappatura delle strategie di sostenibilità delle imprese aderenti a Legacoop Bologna, le azioni e i progetti in atto oltre alle prospettive delle imprese alle sfide ecologiche, digitali e demografiche, questa volta il sistema cooperativo si confronta con gli stakeholder istituzionali, Comune e Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna e con le Fondazioni bancarie del territorio.
In apertura di lavori, Francesca Battistoni di Social Seeds ha riportato gli esiti dell’incontro precedente, dove è emerso che il tema della transizione energetica è quello dove le aziende stanno lavorando di più, mentre su transizione digitale e transizione demografica, molto dipende anche dal tipo di business delle imprese cooperative, che hanno però espresso il desiderio di sviluppare il tema anche in termini di formazione.
Nico Cattapan di Social seeds ha aperto il suo intervento evidenziando come spesso da parte del pubblico ci sia poca comprensione del mondo cooperativo e che questo porti a proposte di innovazione più frequentemente indirizzate al mondo imprenditoriale profit.
Transizione demografica
In questo ambito da parte della Città metropolitana non ci sono politiche precise, esistono però interventi che possono produrre effetti, come i servizi sociali.
Il tema demografico non va visto solo in termini di numeri ma anche come indicatore sul tipo di società vogliamo (fattori come l’immigrazione e lavoro che incidono sui temi dell’attrattività).
Una sfida del pubblico è non solo rendere un territorio attrattivo ma anche avere qualità del lavoro. Il profilo cooperativo potrebbe dare risposte in questo senso per chi nel lavoro non cerca solo profitto ma anche e soprattutto qualità.
Sempre in ambito transizione demografica, Fondazione del Monte ha un programma di lavoro sull’invecchiamento demografico con il Forum del Terzo settore, oltre cha un programma sulla povertà educativa e uno specificatamente pensato per l’appennino.
Transazione energetica
Qui si evidenzia una certa fatica del Pubblico ad avere politiche coerenti ed integrate sul green, con interventi diversi ma frammentati e una conseguente difficoltà di raccordo tra i vari strumenti di intervento.
Nello specifico gli ambiti sono quelli delle CER, le comunità energetiche rinnovabili e quello della mobilità, dove manca un raccordo tra i gestori dei servizi e le diverse startup innovative.
Dal Comune di Bologna si segnala la Missione Clima, il contratto di impegno collettivo verso gli obiettivi di sostenibilità dell’agenda 2030. La sfida qui è lavorare sulla cultura della transizione come premessa e condizioni per gli investimenti.
Spesso la transizione energetica riguarda più le grandi imprese che le medie. Dal Comune arriva lo stimolo su come ripensare le PMI su questi temi.
Una sfida importante riguarda il cosiddetto budgeting mix, ovvero come fare un budget su un tema complessivo quando le fonti di finanziamento sono diversificate
Transizione digitale
Qui le linee del pubblico sono più definite, soprattutto rispetto ai dati con il Tecnopolo e l’innovazione digitale urbana con il gemello digitale. Più incerto resta il tema del trasferimento tecnologico, dove il mondo cooperativo manifesta poca partecipazione.
La sfida è dunque, proprio capire come le imprese cooperative possono essere coinvolte nel processo di queste innovazioni digitali rispetto al territorio.
Dal lato del Comune di Bologna si segnalano i progetti di Bologna Innovation Square (BIS), e TEK, il distretto dell’innovazione digitale