Bologna, 4 ott. – Mettere al centro la relazione e una nuova cultura della partnership, che porti a condividere responsabilità e progettualità, nell’ottica di una nuova fase del rapporto pubblico-privato nella gestione dei servizi.
È questo il punto di partenza della tavola rotonda organizzata da Legacoop Bologna, Legacoop Imola e Legacoop Sociali, al Teatro Testoni con il titolo “Amministrazioni locali e cooperative sociali da controparti a partner: le opportunità dell’ordinamento e la costruzione di partnership sostenibili.”
Nelle nuove sale appena rinnovate del Teatro Testoni (che ha recentemente subito un grave furto), hanno partecipato: Carlo Alberto Gollini, presidente di Legacoop Imola, Luciano Gallo, referente innovazione amministrativa, contratti pubblici, diritto del terzo settore ANCI Emilia Romagna, Luigi Gili, dell’Osservatorio di diritto comunitario e nazionale sugli appalti pubblici, Paolo Bordon, direttore generale AUSL Bologna, Valerio Montalto, direttore generale del Comune di Bologna, Daniela Spadoni, Assessora al Welfare del Comune di Imola, Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna e Alberto Alberani, responsabile Legacoop sociali Emilia-Romagna. A coordinare gli interventi, Simone Fabbri, Responsabile sostenibilità Legacoop Bologna.
Ad aprire i lavori l’avvocato Luciano Gallo, che dopo aver illustrato il quadro giuridico entro il quale si sviluppa il nuovo ordinamento che regola il rapporto pubblico-privato, ha sottolineato l’importanza di svilupparlo “seguendo una traiettoria innovativa” anche in virtù delle “raccomandazioni dell’Europa sull’economia sociale, in una prospettiva dove “non viene demonizzato il profitto” ma dove, in fase di appalto, si valutino anche le ricadute sociali“.
Inserire quindi, la valutazione dell’impatto sociale e ambientale tra i criteri di scelta in fase di appalto.
L’intervento dell’avvocato Luigi Gili, si concentra sulle pratiche di partenariato e co-progettazione che “da sperimentale e dedicato ai servizi alle persone si è allargato anche ad altri settori”. Dopo aver presentato i vari tipi di partenariato, istituzionale, collaborativo, contrattuale, e speciale, ha affrontato il tema della rigenerazione, un processo che da “value for money” deve diventare sempre più “value for society“.
Valerio Montalto, si chiede, nel suo intervento, non tanto “se il pubblico e privato debbano lavorare insieme, ma se condividono una piattaforma di valori aggiornata“, alla luce di “sfide che richiedono risposte sempre più veloci”, come, ad esempio, sul tema della casa o dei concorsi pubblici, dove non esistono più i candidati che c’erano un tempo. Infine un punto programmatico: “ogni euro investito dal pubblico deve essere finalizzato a coinvolgere più persone, in più bisogni contemporaneamente“.
Il tema delle competenze è al centro dell’intervento di Daniela Spadoni, che ha sottolineato come “la co-progettazione rappresenti la sfida del futuro e che dal mondo delle Cooperative sociali ci si aspetta un contributo di innovazione alto”.
A chiudere la tavola rotonda spetta a Rita Ghedini, che ha evidenziato come “trovare il filo della coerenza nel rapporto pubblico-privato è fondamentale” e di come “al tavolo della contrattazione del bilancio del comune dovrebbero esserci anche le coop sociali, perché per co-progettare bene è necessario condividere il quadro dei bisogni e il quadro delle risorse”.
In conclusione di giornata, la fase congressuale di Legacoop sociali, condotto da Alberto Alberani.