La terza realtà che quest’anno ha inaugurato la partecipazione del mondo cooperativo al progetto Icaro è stata il Consorzio Libera Terra Mediterraneo cooperativa sociale onlus. Gli studenti universitari che hanno analizzato le challenge proposte, seguendo il metodo del design thinking, hanno avuto come raccordo con la parte aziendale Luca Grosso, coordinatore di Cooperare con Libera Terra, l’associazione di imprese cooperative che supporta lo sviluppo del progetto Libera Terra. “Ho fatto da riferimento, sul territorio, per i confronti di cui avevano bisogno, insieme all’amministratore delegato del consorzio Libera Terra Mediterraneo di Palermo – spiega Grosso -. E’ stata un’esperienza molto edificante. Confrontandoci con questi ragazzi abbiamo potuto beneficiare della loro visione libera e apprezzare il metodo che hanno utilizzato, sia nell’analisi dei problemi aziendali che nella disamina delle proposte che ci hanno presentato. Siamo rimasti molto colpiti e il risultato è stato arricchente per l’azienda, anche se, per ragioni tecniche, le proposte emerse probabilmente non potranno essere prototipate, ma le suggestioni che ci hanno lasciato sono molto interessanti e utili e qualcosa del percorso che hanno sviluppato potrà essere recuperato per costruire nuove modalità e proposte”.
Le sfide di Libera Terra
Le sfide che i due gruppi di studenti hanno raccolto “sono in realtà due diverse declinazioni della stessa macrosfida – precisa Grosso -, che poi è il dilemma che da sempre c’è in Libera Terra: come comunicare il proprio progetto di qualità di prodotto e al contempo il suo essere ricco di aspetti etici e valoriali, senza che il secondo aspetto possa surclassare o mettere in ombra il primo, legato alla stessa mission di Libera Terra, sconfiggere le mafie producendo e commercializzando prodotti agroalimentari di qualità”. La sfida è stata declinata in due direzioni: rispetto alla generalità degli stakeholder e rispetto all’esperienza d’acquisto. “Ai ragazzi è stato chiesto di trovare una soluzione al problema di comunicare in modo breve, chiaro, efficace sia con gli stakeholder che con i consumatori”.
Il primo gruppo si è concentrato sulla ricerca di un nuovo marchio per i prodotti alimentari di Libera Terra. Gli studenti hanno simulato un’analisi di mercato, uno studio del packaging e un piano di marketing. Sempre partendo dalla simulazione di un’analisi di mercato, il secondo gruppo ha studiato lo sviluppo delle vendite online, proponendo la centralità dello sviluppo di una community e l’utilizzo dei social network.
“Hanno lavorato con grande serietà, affrontando la complessità di un progetto multi stakeholder, in cui gli attori vanno da Libera, che l’ha ispirato, al mondo della cooperazione, e comprende le cooperative che gestiscono i terreni e gli immobili di proprietà degli enti locali confiscati alle mafie e l’associazionismo”.