Bologna, 22 mag. – Accettare la sfida della transizione energetica, attraverso lo sguardo e gli strumenti dell’ecosistema cooperativo, come le CER, le comunità energetiche rinnovabili.
E’ uno dei nodi affrontati nella tavola rotonda organizzata da Legacoop Bologna, all’interno del Festival per lo sviluppo sostenibile di Asvis, in collaborazione con il Consorzio esperienza energia, presso la Fondazione Ivano Barberini di Bologna.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, Anna Lisa Boni, assessora missione clima 2030: neutralità e transizione del Comune di Bologna, Fabio Zambelli, direttore generale di Consorzio Esperienza Energia, Giovanna Claudia Romano, responsabile Area energia ed economia verde Regione Emilia Romagna, Simona Ceccarelli, responsabile sostenibilità SCS Consulting, Giovanna Zacchi Head of ESG strategy BPER, Alessandro Rossi referente Energia Ambiente e Sostenibilità di ANCI Emilia Romagna, Chiara Franceschini, direttrice Innovacoop.
Ad aprire i lavori Rita Ghedini, che ha evidenziato come la “missione cooperativa” abbia molto a che fare con “una visione di lungo periodo, un legame forte col territorio e la capacità di collaborazione” richiesta per la transizione energetica, che insieme a quella digitale e ambientale, rappresentano le più importanti sfide nella nostra epoca.
“Allo stesso tempo”, conclude Rita Ghedini, “essere cooperative non significa automaticamente essere sostenibili. Per questo serve progettare, promuovere e realizzare modelli di sviluppo nuovi, diversi, che consentano il cambiamento verso una transizione sostenibile. Le comunità energetiche rinnovabili in forma cooperativa sono uno dei modi per per popolare la transizione energetica.”
A prendere la parola è poi Annalisa Boni, assessora del Comune di Bologna per la missione clima 2030, che ha ricordato come Bologna è una delle cento città europee che dovranno raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2030, 20 anni prima, cioè di quando l’Europa ha posto il limite per tutti i paesi dell’Unione.
Per fare questo, il Comune si è dato uno strumento che è il Climate City Contract, che serve appunto per “formalizzare gli impegni e gli investimenti necessari a raggiungere l’obiettivo.”
“Obiettivo che”, come sottolinea Annalisa Boni, “devono essere raggiunti attraverso un processo non solo dell’Amministrazione ma che coinvolga anche imprese e cittadini”.
Fabio Zambelli, direttore generale Consorzio ambiente e energia è partito facendo un punto sulla situazione del mercato attuale dell’energia per poi analizzare le caratteristiche e le opportunità che il nuovo decreto Cacer offre per imprese e comunità.
Giovanna Claudia Romano, ha parlato delle azioni della Regione Emilia-Romagna a sostegno delle CER e delle imprese, “in un quadro di mancanza totale di strumenti normativi”, come l’aver destinato alla lotta al cambiamento climatico 343 milioni di euro, ovvero il 30% del PR-FESR 2021-2027. Tra le azioni a sostegno della CER si segnalano due bandi specifici destinato a nuove costituzioni, un tavolo tecnico regionale permanente, un Help Desk per progettazione delle CER e un censimento dei tetti degli edifici pubblici e delle aree pubbliche disponibili per accogliere impianti fotovoltaici.
Simona Ceccarelli e Giovanna Zacchi hanno evidenziato come transizione energetica e transizione sostenibile siano due facce della stessa medaglia e come sia utile affrontarle in un quadro complessivo che valorizzi il contributo alla realizzazione degli obiettivi ESG, che rappresentano driver sensibili anche per il mondo bancario.
Alessandro Rossi, ha sottolineato quanto sia necessario avviare una azione sinergica che coinvolga gli enti locali, le imprese e la comunità, per realizzare una piena transizione dai combustibili fossili alle rinnovabili. Infine Chiara Franceschini ha presentato il programma Respira.coop, attraverso il quale Legacoop e Coopfond promuovono e sostengono lo sviluppo delle CER cooperative.
Nell’ultima parte della giornata, sono stati presentati tre progetti di Comunità energetiche cooperative che si stanno sviluppando grazie anche al supporto di Legacoop Bologna nel percorso di sviluppo e di accesso ai finanziamenti, come WeVèz, la prima CER iscritta nel registro regionale il cui piano di sviluppo nei prossimi 2 anni prevede la realizzazione su più cabine primarie del territorio della Città Metropolitana, impianti in configurazione Comunità Energetica per più 4 Mega di potenza complessiva.
La seconda e la terza esperienza sono in fase di sviluppo, una in Valsamoggia (già destinatario del contributo della Regione Emilia-Romagna) e un’altra a Baricella, dove si è costituito il Comitato promotore della CER Terre di Pianura.