Bologna, 16 mag. – Quali sono le competenze richieste nel mercato delle ICC? Quali percorsi formativi sono necessari per colmare il missmatch tra domanda e offerta?
Sono le domande a cui ha provato a rispondere il wokshop Evolvere nell’ecosistema creativo: le competenze chiave per le aziende cooperative nelle ICC organizzato da Legacoop Bologna in collaborazione con BAM! Strategie Culturali e Alma Mater Studiorum Università di Bologna Settore Job Placement – Area Innovazione, all’interno del Creators Day.
Il workshop si è sviluppato in tre tavoli operativi, coordinati dai facilitatori di BAM! e partecipati da studenti e studentesse dell’Università di Bologna insieme ai rappresentati di sei cooperative afferenti a Legacoop Bologna: Open Group, Kiez Agency, Hibou, Anatstasis e Bangherang. La consegna di ogni tavolo: provare a costruire tre personas, ovvero tre figure professionali tipiche del mercato ICC, l’umanista digitale, il comunity manager e il comunicatore, andando a declinare le caratteristiche principali, le competenze e le skills richieste dalle aziende.
Tante le riflessioni restituite nell’ultima parte del pomeriggio, dall’esigenza di una forte etica per la figura del Comunity Manager, che sia in grado di accompagnare una comunicazione efficace alla capacità di trasmettere positività e good vibes. Competenze che possono risultare anche da esperienze laterali come l’associazionismo o gli scout.
Una suggestione simile arriva anche dal tavolo sulla figura del Comunicatore, che potrà apprendere e far tesoro di esperienze come l’erasmus o il servizio civile. Viene valutato positivamente un approccio che si dimostri sin da subito, interdisciplinare, così come una certa attitudine generale, più che che le skills vere e proprie, eventualmente acquisibili anche in azienda.
Infine l’avere un impatto sociale, ovvero un motivo per cui si comunica.
Se anche allo Digital Humansit vengono chiesti percorsi collaterali, qui risultano ancora più significative competenze non tradizionalmente umaniste come quelle economiche e giuridiche. Le esperienze nel settore culturale, vengono valutate molto positivamente perché servono per imparare a saper leggere i bisogni.