Bologna, 30 gen. – Portare l’Intelligenza artificiale nei campi delle aziende agricole del territorio emiliano-romagnolo con l’obiettivo di migliorare i processi produttivi e aumentare la produttività.
È l’idea al centro del progetto Tornatura, che mira alla realizzazione di una web app accessibile da cellulare e computer, e che grazie ai dati elaborati dall’Intelligenza Artificiale potrà quantificare e prevedere l’impatto di parassiti e avversità delle piante e analizzare gli effetti del cambiamento climatico sulle coltivazioni.
Tornatura è un progetto selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale e sostenuto da Google.org. È promosso da International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development (IFAB), in collaborazione con Legacoop Bologna, Confcooperative Emilia-Romagna, CNR ISAC, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna e Leithà Unipol Group.
Il primo evento del progetto si è tenuto ieri presso l’Auditorium di Granarolo, alla presenza di Tommaso Simili (Comunicazione Corporate, Relazioni Esterne e CSR Granarolo Spa), Marco Becca (Direttore Fondazione IFAB), Rita Ghedini (Presidente Legacoop Bologna), Pierlorenzo Rossi (Direttore Confcooperative Emilia Romagna), Giorgia Finesso (Attività Istituzionali Fondo per la Repubblica Digitale), Eleonora Occello (Fondazione IFAB), Eros Gualandi (Il Raccolto, Soc. Coop. Agricola) e Chiara Cenerini (Legacoop Bologna).
Questo primo incontro è stato l’occasione per illustrare il piano di lavoro dei prossimi due anni ai rappresentanti delle aziende agricole del territorio emiliano ed è stata anche l’occasione per inaugurare la fase di raccolta dati attraverso un questionario condiviso con i presenti.
Legacoop Bologna è attiva in questa prima fase di indagine delle esigenze degli agricoltori e nel reclutamento delle cooperative che svolgeranno le prime attività di test e sperimentazione. Attraverso attività di disseminazione e identificazione dei bisogni, infatti, l’associazione garantirà l’applicazione sperimentale e lo scaleup della soluzione. Per Legacoop Bologna, l’obiettivo di lungo termine da raggiungere è quello di permettere alle associate di gestire concretamente il cambiamento.
“L’integrazione delle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale con il know-how delle imprese del settore agricolo rappresenta un’innovazione fondamentale per un comparto per noi cruciale, in un momento storico in cui l’impatto del cambiamento climatico produce effetti evidenti, perlopiù fortemente negativi, sull’economia primaria del nostro territorio – dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – L’implementazione di questi strumenti è un processo complesso e non banale che troverà in Tornatura il sistema di competenze adeguato alla sua realizzazione fattiva, la cui implementazione riteniamo avrà nelle sinergie dell’ecosistema cooperativo un acceleratore sostanziale”.
Marco Becca, presidente di IFAB, ha evidenziato come il Progetto Tornatura sia l’esempio concreto della missione di IFAB, ovvero essere un “ponte dal mondo della ricerca al mondo delle aziende e al mondo reale” e di come grazie ai suoi soci, tra cui Legacoop Bologna e Confcooperative, “riusciamo ad arrivare anche a mondi di imprese molto piccole ma molto importanti, come quello dell’agricoltura, per realizzare qualcosa di unico e utile.”
Per Eros Gualandi, presidente de Il Raccolto Soc.Coop. Agricola, questa sarà l’occasione di “arricchire le informazioni che già riceviamo ad esempio dai satelliti con altri dati molto precisi che andranno poi a far parte di tutto il network, delle imprese aderenti”. “Questa particolarità” continua Gualandi, “soprattutto nelle filiere agroalimentari, avrà anche l’effetto indiretto, molto positivo, di interconnettere meglio e migliorare le relazioni tra i vari attori della filiera”.
“La giornata di oggi è stata molto importante perché è stato il primo momento di apertura agli agricoltori beneficiari del progetto”, ha commentato Chiara Cenerini di Legacoop Bologna, “Oggi si apre la fase di raccolta dati tramite un questionario volto a raccogliere informazioni su quello che accade sul campo, mentre i prossimi passaggi riguarderanno la fase di test dei primi prototipi sul campo, per cui ci sarà la necessità di “intercettare aziende che credono nel progetto quanto noi”.
“Infine”, conclude Chiara Cenerini, “Il 20 marzo avremo un altro evento a Faenza di presentazione del progetto per raggiungere il maggior numero di persone possibile con il questionario e poi da aprile in avanti implementeremo sempre di più le soluzioni che andremo a definire grazie alla raccolta dati.”
Entro settembre 2025, l’obiettivo è quello di raggiungere 2500 imprese agricole e raccogliere 250 questionari compilati.