Lo scenario attuale e le possibili traiettorie di sviluppo della cooperazione, gli ostacoli e il ruolo di Legacoop Bologna. Sono stati più di 50 le cooperatrici e i cooperatori che hanno partecipato al world cafè digitale “Vicoo 2020 – Visioni Cooperative”, organizzato da Legacoop Bologna, in collaborazione con Generazioni Bologna, per stimolare la riflessione sul futuro della cooperazione. Quattro le sfide al centro del confronto:
- Nuovo welfare e white economy;
- Innovazione digitale;
- Transizione ambientale;
- Riorganizzazione del lavoro e rigenerazione delle competenze.
Per ogni ambito, i partecipanti hanno messo in evidenza quali sono le opportunità che si possono sviluppare e come i processi di cambiamento possono essere accompagnati da Legacoop Bologna e dall’ecosistema delle cooperative. I loro contributi saranno al centro della prossima Assemblea dei Delegati di Legacoop Bologna, in programma il 22 dicembre.
“Desidero ringraziare tutte le cooperatrici e i cooperatori che hanno preso parte a Vicoo 2020 – dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna –. In un momento complicato come quello che stiamo vivendo, è fondamentale tener vivo il confronto con le imprese associate, anche attraverso strumenti e processi di partecipazione digitale. Da questa iniziativa sono emersi temi rilevanti per le cooperative che stanno affrontando le trasformazioni in corso. Welfare, riorganizzazione del lavoro e delle competenze, innovazione digitale e transizione ambientale sono gli ambiti di intervento in cui le cooperative possono cogliere importanti opportunità. Il compito di Legacoop Bologna è quello di accompagnare le imprese associate in questo percorso, per questo motivo i temi emersi nel world cafè saranno messi al centro del nostro programma di lavoro dei prossimi mesi”.
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Nuovo welfare e white economy
La pandemia ha accelerato la trasformazione digitale. Questa riguarda anche i processi relativi ai servizi alla persona e ai sistemi di cura, che possono essere ripensati in chiave digitale (per esempio, videoconsulto medico, assistenza agli anziani, counseling), così come possono essere immaginati nuovi prodotti di welfare adatti alla fruizione online.
L’interconnessione digitale crea anche una nuova modalità di vivere lo spazio fisico. Con l’avanzare dello smart working come caratteristica strutturale dell’organizzazione del lavoro, l’ambiente di lavoro può coincidere con l’ambiente intimo e privato della casa. Se nell’epoca pre-Covid la casa e il quartiere in cui si vive, erano luoghi in cui “fare colazione, cenare e dormire”, nel futuro post-Covid diventano il fulcro della vita quotidiana, privata e lavorativa insieme. Le abitazioni private, i condomini, i co-working, i quartieri possono diventare quel livello di prossimità nel quale costruire nuovi servizi di welfare: all’abitare, alla persona, all’educazione, alla cultura, alla ristorazione. La stessa costruzione abitativa implica nuovi spazi e servizi. In questo scenario cambia la composizione della città: meno concentrata in poli produttivi, più diffusa in tutto il territorio, città che contengono “micro città”. Si modificano la mobilità urbana e il rapporto centro-periferia, con una nuova impostazione delle relazioni e nella socialità tra le persone e nuove possibilità per le cooperative di utenza.
Nel contesto post-Covid, la riorganizzazione dei bisogni modificherà i ruoli degli attori che producono welfare. La nuova infrastruttura sociale romperà ulteriormente le pareti tra volontariato, cooperazione sociale, pubblico e privato, gruppi informali. La personalizzazione dei servizi sarà driver di successo. La cooperazione può essere il pivot per un welfare “connettivo”, capace sia di connettere i vari soggetti, sia di generare valore nella risposta al bisogno nelle “micro città”. Il welfare state viene “ribaltato” nel momento in cui la risposta al bisogno è possibile solo dal basso, dall’interconnessione che viene generata.
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Innovazione digitale
L’emergenza Covid-19 ha messo in moto trasformazioni radicali all’interno delle cooperative, abilitando cambiamenti che sarebbe stati impensabili in un contesto “normale”. Ciò rappresenta una grande opportunità per una nuova cultura d’impresa digitale. Il rafforzamento delle competenze digitali può avere impatti positivi sulla produttività. Nuove collaborazioni con il mondo della ricerca e dell’Università consentirebbero l’inserimento di nuovi profili professionali utili a proiettare le cooperative nel futuro. Vanno adottati strumenti digitali per riprogettare i processi operativi, rendendoli più efficienti e sviluppando un approccio sistemico. Nuovi strumenti e processi digitali andrebbero integrati anche per la comunicazione a dipendenti e soci delle cooperative.
Tra le opportunità aperte dall’innovazione digitale, anche l’apertura di nuovi canali di mercato, in cui immettere nuove proposte di servizi, con nuove modalità di ingaggiare relazioni con le community di riferimento (clienti e soci) e di offrire servizi e prodotti. L’ampliamento della domanda a livello nazionale passa anche attraverso nuovi servizi digitali alla persona (sia di cura e assistenza remota sia di educazione e formazione). La pandemia ha infatti costretto la scuola e la sanità a fare i conti con la digitalizzazione, creando una grande opportunità di accelerazione nella gamma di nuovi servizi: soprattutto per ciò che riguarda i modelli di intervento professionale.
In questa fase di estrema incertezza, la collaborazione, anche dal punto di vista digitale, tra le cooperative è un’opportunità per rafforzare le proprie attività sia sulla offerta di servizi e prodotti sia sui processi interni. Attraverso piattaforme digitali cooperative si potrebbero mettere insieme esperienze, competenze e servizi erogati alla comunità, aumentando la competitività sui mercati. Parallelamente, l’integrazione tra modelli cooperativi e strumenti digitali cooperativi offrirebbe nuove potenzialità sia in ambito formativo sia in ambito commerciale.
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Transizione ambientale
La collettività e l’imprese mostrano una crescente attenzione ai temi connessi alla transizione ambientale con conseguente aumento delle scelte di consumo sensibili all’impatto ambientale e climatico e una maggiore propensione delle imprese verso le strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Quest’aumentata consapevolezza ha portato le imprese verso l’adozione di sistemi di accountability come i Bilanci di sostenibilità e può rappresentare un’opportunità di mercato per chi saprà orientare le proprie attività verso la sostenibilità ambientale e climatica.
Le innovazioni tecnologiche che ci sono o si stanno affacciando sul mercato, possono consentire di coniugare l’efficientamento dei processi produttivi con l’abbattimento dell’impatto ambientale. Molte di queste soluzioni sono inoltre sempre più accessibili, sia in termini di costi di investimento e di ritorno efficace sul costo sostenuto, che di disponibilità sul mercato.
Anche le istituzioni, a partire da quelle europee fino agli enti locali, presentano una marcata sensibilità verso la transizione ambientale, con conseguenze sempre più evidenti negli interventi di regolazione normativa e nella previsione di misure agevolative o di sostegno di attività di impatto. Parallelamente, l’adozione di un approccio strategico orientato all’abbattimento dell’impatto ambientale è sempre più premiante anche dal punto di vista delle opportunità finanziarie: sono in aumento, infatti, gli investimenti verso chi persegue obiettivi di abbattimento dell’impatto ambientale oppure implementi strategie di resilienza.
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Riorganizzazione del lavoro e rigenerazione delle competenze
Le modalità di confronto indotte dalla pandemia hanno dato maggiore spazio ai temi della diversity (la rappresentanza di pluralità di punti di vista), dell’inclusion (luogo di confronto aperto a tutti) e dell’equality (maggiori opportunità per più soggetti dell’impresa). Si è inoltre diffusa l’organizzazione orizzontale, sono emerse nuove competenze (che hanno portato alla valorizzazione delle giovani generazioni e al rinnovamento delle dotazioni tecnologiche) e si sono moltiplicate le occasioni di confronto intergenerazionale.
La velocità della risposta alla crisi è stata tale che è maturata la convinzione che il cambiamento è possibile. Il principio del lavoro per obiettivi apre nuovi scenari a livello organizzativo e di produttività: andranno realizzati progetti per l’aggiornamento dei modelli di leadership e organizzativi, coniugando agilità, sostenibilità e formazione. La minore necessità di spazi fisici (uffici e parcheggi) e la riduzione dei tempi di mobilità porteranno a nuove economie e a maggiore produttività.
Il sostegno di Legacoop Bologna
Legacoop Bologna può avere un ruolo centrale per essere un hub a servizio delle cooperative nei campi della Ricerca & sviluppo e dell’innovazione sociale e digitale. Questo significa non solo supportare le cooperative nella definizione degli scenari di sviluppo (ragionando per filiere), ma anche produrre innovazione e intercettare quei soggetti che dal basso (start up e non solo) la praticano. L’open innovation può essere un approccio utile da implementare ulteriormente.
Al ruolo tradizionale di associazione di rappresentanza si accompagnerà sempre più quello di networking all’interno e all’esterno del sistema cooperativo, per stimolare le relazioni fra aziende, favorire le aggregazioni e la cooperazione tra cooperative, condividere progetti e costruire “next practice”. Il confronto tra figure omologhe delle cooperative intorno a problematiche comuni può portare a sperimentare soluzioni comuni e a innescare nuove collaborazioni, ottimizzando i costi e potenziando l’offerta di prodotti e servizi.
Legacoop Bologna avrà un ruolo fondamentale anche nell’offrire alle cooperative supporto formativo, più che mai fondamentale in questa fase: insieme alle agenzie formative (specie quelle cooperative) e all’Università, saranno strutturati percorsi per il rafforzamento delle competenze digitali e la rigenerazione delle competenze dei profili professionali nelle cooperative, oltre che per individuare giovani talenti attraverso Academy e alta formazione.
Legacoop Bologna continuerà a sensibilizzare le cooperative circa i rischi e le opportunità connesse ai temi della transizione ambientale, e a promuovere un approccio strategico rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, in quanto strumento vincente di innovazione e di business. Anche attraverso il coinvolgimento di Coopfond o di altre realtà di sistema, Legacoop Bologna potrà svolgere un’azione di coaching finanziario orientato alla finanza di impatto e all’individuazione di opportunità di accesso a misure agevolative, che possano supportare gli investimenti orientati alla transizione ambientale.
Legacoop Bologna può, infine, supportare le imprese cooperative ad intercettare fondi e risorse dedicati all’innovazione, alla rigenerazione delle competenze e alla digitalizzazione, sui tre livelli (Regione Emilia-Romagna, Stato, Unione Europea), segnalando le opportunità e dando supporto nel disegno del progetto e nelle fasi di accompagnamento alle cooperative.