E’ inutile aggiungere pezzi di tecnologia se l’organizzazione continua a pensare in modo tradizionale. Questa convinzione è alla base del workshop a cura di Legacoop Bologna dal titolo “Trasformazione Digitale. Un viaggio che ha bisogno di una mappa. Come orientare persone, organizzazione e modelli di business”. Si svolgerà mercoledì 5 settembre all’interno di Farete 2018, in corso a Bologna Fiere.
“Sta accadendo una rivoluzione nel modo di vivere la vita delle persone e delle organizzazioni. In questo contesto totalmente cambiato serve un totale ripensamento nel modo in cui le imprese creano, acquisiscono e distribuiscono valore”, spiega Alessandro Guidi, Ceo di Restart.digital, che terrà uno speach ad accesso libero dalle 15,30 alle 16,15 in Sala 3, al quale ci si può iscrivere compilando il form online.
“La trasformazione digitale accade indipendentemente dal fatto che le imprese si trasformino o meno. Per questo hanno bisogno di comprenderla”, avverte il consulente.
Che cos’è la trasformazione digitale
“La grande spinta viene dalle tecnologie, dal fatto che ci sono contesti, strumenti e tecnologie che hanno cambiato il modo in cui le persone fanno le cose. A differenza delle ondate tecnologiche precedenti, che hanno soprattutto velocizzato i processi, – chiarisce Guidi – quello che la trasformazione digitale ha portato come vera innovazione è che ha dato il potere ai consumatori nel rapporto con le aziende, alle persone all’interno delle organizzazioni, ha abbassato il livello di accesso ai prodotti, alle informazioni, ai servizi”. E’ un processo da conoscere e da governare, una vera e propria sfida per dirigenti, amministratori delegati e proprietari delle imprese, chiamati a capire come cambiare le organizzazioni stesse e adeguare i propri modelli di business. “Se se ho pensato l’organizzazione come qualcosa in cui uno dall’alto dice cosa si deve fare, tutto questo salta – aggiunge Guidi – saltano i modi con cui le imprese interagiscono con i clienti e salta il modo con cui i manager parlano con i dipendenti e i collaboratori”. Per i dirigenti, “non è più possibile delegare, perché la trasformazione digitale impatta il modo in cui devono organizzare la propria impresa, costruire le riunioni, tirare fuori i valori all’interno della propria azienda”.
Una mappa per affrontare la trasformazione digitale
Le imprese piccole e medie non sono rimaste ferme, “hanno fatto e stanno facendo cose, aggiungono canali, aprono negozi di e-commerce, riflettono su come disintermediare alcuni processi, automatizzano alcune funzioni, ma hanno difficoltà a dominare il processo”. Per questo il seminario si propone di indicare gli elementi di cui l’impresa deve tener conto per mettersi nelle condizioni di guidare il processo di trasformazione, evitando di fare una semplice implementazione delle tecnologie digitali.
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Per guidare il processo e valutare se l’impresa si sta trasformando adeguatamente al nuovo contesto serve un’analisi del modello di business, che permetta di capire se si sta ancora creando valore per i propri clienti.
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Bisogna capire come l’organizzazione si sta trasformando rispetto al processo. “Ad esempio, fuori il rumore è tanto, la pubblicità è invadente. Vincono le organizzazioni che hanno la capacità di creare piccole community di interesse”.
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Serve una prospettiva olistica che permetta di capire come inserire le tecnologie digitali nel proprio contesto.
(Photo credit: Arne Kuilman su flickr)