Che cos’è l’Agenda 2030
15 anni di tempo per rendere il mondo “un posto migliore”. E’ questo l’obiettivo che le Nazioni Unite si sono date nel 2015 con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Il documento mette in fila i 17 goal da segnare per “essere la prima generazione che riesce a porre fine alla povertà” e “l’ultima ad avere la possibilità di salvare il pianeta”. Sono i 17 Sustainable Development Goals (SDGs), gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile.
Persone, pianeta, pace, prosperità, collaborazione. Sono le parole chiave con cui i capi di stato e di governo e gli alti rappresentanti Onu indicano la strada da seguire per trasformare il mondo come è oggi.
Gli obiettivi
A 70 anni dalla nascita dell’Onu, la sua Assemblea generale ha adottato un programma, articolato in 169 traguardi, da realizzare attraverso “un grande viaggio collettivo”, nessuno escluso, per “porre fine alla povertà e alla fame in ogni luogo”, “combattere le diseguaglianze all’interno e fra le nazioni”, “costruire società pacifiche, giuste ed inclusive”, “proteggere i diritti umani e promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze”, “assicurare la salvaguardia duratura del pianeta e delle sue risorse naturali”.
Tutto questo dovrà essere realizzato entro il 2030, creando “le condizioni per una crescita economica sostenibile, inclusiva e duratura, per una prosperità condivisa e un lavoro dignitoso per tutti, tenendo in considerazione i diversi livelli di sviluppo e le capacità delle nazioni”.
Gli strumenti
L’invito è a riprendere il percorso tracciato dagli Obiettivi di sviluppo del Millennio, che avrebbero dovuto essere centrati entro il 2015, ma che, a partire dal primo – “sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo” – sono invece ancora processi in corso, incompiuti.
Allo stesso tempo, l’Agenda 2030 si propone di andare oltre, stabilendo “una serie di obiettivi economici, sociali e ambientali” da raggiungere rinnovando il Partenariato globale – già fissato fra gli Obiettivi del 2000 – ovvero il confronto tra governi, società civile, settore privato, sistema delle Nazioni Unite e altri attori, in modo che possano in maniera concorde mobilitare “tutte le risorse disponibili”.
L’invito alle imprese
L’Agenda 2030 considera l’attività imprenditoriale privata, gli investimenti e l’innovazione “i motori principali della produttività, di una crescita economica inclusiva e della creazione di posti di lavoro”. Per questo invita tutte le imprese, da quelle micro, alle cooperative, alle multinazionali, a impiegare creatività e innovazione per “trovare una soluzione alle sfide dello sviluppo sostenibile”.