Innovazione e attrattività. Queste le due parole chiave scelte per il primo incontro di 2021 di Vicoo – Visioni Cooperative, il laboratorio di idee creato da Legacoop Bologna per lo sviluppo sostenibile di imprese, comunità e territorio. “Innovazione e attrattività” è il titolo scelto per primo di un ciclo di 4 webinar con un tema, “co-progettare soluzioni per ri-generare le comunità“, pensato per creare connessioni e condividere progetti e buone pratiche capaci di fornire risposte ai bisogni del territorio metropolitano di bologna.
Ospiti del webinar sono stati Raffaele Laudani, assessore del Comune di Bologna a urbanistica, progetto Città della conoscenza, rapporti con università e centri di ricerca; e Rosa Grimaldi, delegata del sindaco per promozione economica e attrattività internazionale, industrie culturali e creative e impatto Tecnopolo. L’incontro è stato moderato da Piero Ingrosso, vicepresidente di AlmaVicoo, il centro universitario per la formazione e la promozione dell’impresa cooperativa fondato da Legacoop Bologna e Università di Bologna.
Piattaforma, rigenerazione e conoscenza. Queste le tre parole chiave scelte dall’assessore Raffaele Laudani per raccontare l’idea di città e di futuro che ha la giunta bolognese guidata dal primo cittadino Matteo Lepore. “La città metropolitana di Bologna – ha spiegato Laudani – deve ripensarsi in un’ottica di piattaforma, deve essere capace di connettere progettualità differenti, abilitare e promuovere attori economici e sociali che agiscono sul territorio”. Si parte da una situazione privilegiata “perché a Bologna arriverà il Tecnopolo, un ecosistema della conoscenza e dell’informazione che avrà un ruolo internazionale”, e perché la giunta progetta per i quadrante nord e ovest della città una “Via della Conoscenza” capace di collegare il Lazzaretto al polo fieristico. Una “via” che dovrà diventare un acceleratore per fare di tutta Bologna una “città della conoscenza”. Le parole chiave sono quelle dell’innovazione, della ricerca, dell’attrattività internazionale, con in più, ha aggiunto Laudani, “un solido ancoraggio ai valori democratici e progressisti di Bologna”. Per questo, ha aggiunto l’assessore, “Bologna potrà di nuovo diventare un modello di innovazione e di sviluppo urbanistico che sia di riferimento per tutta Europa. E’ nostro auspicio che il mondo cooperativo possa accettare con noi questa scommessa, sperimentare assieme a fare sistema”.
“Lavoreremo affinché la grande progettualità della Via della Conoscenza generi un impatto su tutta la città metropolitana”. Così Rosa Grimaldi, consigliera delegata del Comune di Bologna alla promozione economica e attrattività internazionale, industrie culturali e creative, impatto Tecnopolo. Deleghe che riguarderanno l’innovazione, le imprese, la open innovation e i nuovi investimenti, “per fare diventare Bologna un punto di riferimento capace di attrarre fondi e imprese”. Tra le materie di cui si occupa Grimaldi c’è l’innovazione, “che deve essere diffusa e avere come target i cittadini e le imprese”; e poi c’è il tema dell’esistente, “perché bisogna mettere in rete quel che già c’è dentro e fuori dall’amministrazione”. “E’ importante fare sistema, ci sono tante progettualità che a volte non si parlano. Mi sono sempre chiesta chi dovesse preoccuparsi di mettere in rete tutto questo patrimonio. La risposta è che lo farà l’amministrazione comunale”, ha concluso Grimaldi.
A confrontarsi con Raffaele Laudani e Rosa Grimaldi sono stati 5 panelist del mondo cooperativo. Anna Rita Cuppini di Open Group, Roberta Franceschinelli di Fondazione Unipolis, Alberto Ranieri di Camst, Andrea Mascherini di Coop Reno e Alessandro Rocchi di Fairbnb.
Alberto Ranieri, direttore innovazione e tecnologie di Camst Group, ha raccontato lo sforzo che il gruppo ha da tempo messo in campo sul tema dell’innovazione e dell’attrattività. Camst ha lanciato un talent program e coinvolto giovani talenti, generando crescita e coinvolgimento progettuale. Da tempo l’azienda ha aperto alle startup e quest’anno ha lanciato una Innovation Call per “creare un food system più sostenibile e nuovi servizi a misura di persona”. Più di 80 le proposte arrivate, 15 quelle che saranno selezionate per i virtual pitch, 5 quelle che saranno scelte da Camst assieme a clienti, fornitori e enti istituzionali, per un percorso di incubazione e sviluppo. “Il nostro obiettivo resta quello dell’aprirci e del contaminarci, perché per noi innovare vuol dire andare in contro al futuro mettendo al centro esigenze e desideri delle donne e degli uomini che stanno attorno a Camst”, ha detto Ranieri.
Andrea Mascherini, presidente di Coop Reno, ha spiegato come la sua cooperativa (47 supermercati e circa 850 dipendenti) sta approcciando il tema dell’innovazione. Ad esempio trasformando i suoi punti vendita in centri servizi dove è possibile effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione o pagare le bollette delle utenze domestiche. “Servizi utilissimi soprattutto in quei territori dove sono stati chiusi gli uffici postali”. Altro investimento, questa volta sul tema della tecnologia, Coop Reno l’ha fatto destinando tre milioni di euro su un nuovo sistema di etichette elettroniche. Infine Coop Reno sta dando vita al suo nuovo centro direzionale a Castel Guelfo (Bo). Un centro dall’architettura e dalle tecnologie costruttive innovative, che offrirà tra le altre cose spazi eventi e un centro di ricerca sulla filiera agro alimentare. “Vogliamo che il nostro centro sia aperto al mondo delle imprese e delle start up, al territorio e alla formazione”, ha spiegato Mascherini.
Roberta Franceschinelli della Fondazione Unipolis ha raccontato i risultati del bando Culturability, attualmente alla sua sesta edizione (ancora in corso). Un bando nato nel 2013 con l’obiettivo di rigenerare spazi capaci di avere un impatto in termini culturali, sociali, economici. L’ultima edizione di Culturability, ha spiegato Franceschinelli, è differente dalle altre perché il bando è stato co progettato dalla Fondazione assieme a un’ampia lista di partner. “Ci siamo resi conto che c’è bisogno di consolidare e strutturare pratiche culturali già avviate. Per questo ci siamo focalizzati sul supportare realtà già esistenti offrendo percorsi di accompagnamento economico e sostegno a lungo termine”. Culturability offrirà alle realtà scelte nella sua sesta edizione grant fino a 90 mila euro, voucher fino a 30 mila da spendere in ricerca, sviluppo e formazione, e consulenze per un ammontare economico di 25 mila euro.
Anna Rita Cuppini, direttore generale della cooperativa Open Group, ha delinato la strategia di Dumbo, spazio temporaneo polifunzionale strettamente connesso con il territorio bolognese. “Dumbo è uno spazio che promuove la coesistenza di pubblico e privato in una progettualità virtuosa, Dumbo costruisce comunità e co-progetta assieme alle comunità”, ha spiegato Cuppini. Lo spazio Dumbo, nato nel 2019 da un progetto di visione del Comune di Bologna in collaborazione con la Fondazione Innovazione Urbana e Open Event, è un “progetto di matrice cooperativa che vuole rigenerare in un’ottica di economia sostenibile mettendo al centro la comunità”. Le parole chiave di Dumbo sono comunità, creatività e imprenditoria. Il futuro di Dumbo? “E’ quello dell’innovazione tecnologica, lo immaginiamo in forte sinergia col Tecnopolo di Bologna”.
Alessandro Rocchi ha invece raccontato la storia di Fairbnb, una piattaforma cooperativa nata “con l’obiettivo di creare un’alternativa più equa rispetto alle piattaforme di home sharing esistenti”. Partito inizialmente da Venezia, Amsterdam e Bologna, Fairbnb ha visto aderire altri gruppi da tutta Europa. “Vogliamo capovolgere lo schema turistico dell’ultimo decennio, quello che a causa delle piattaforme tecnologiche ha causato per i territori perdita di identità, gentrificazione e turistificazione”, ha spiegato Rocchi. La ricetta di Fairbnb è quella di “ridare ai cittadini la governance dei loro paesi e delle loro città”. Come si fa? Con un modello di business che riporta metà dei ricavi sui territori stessi e su progetti sociali rigenerativi. Un obiettivo che per essere raggiunto ha bisogno di un forte radicamento. “Per questo Faribnb si presenta non ovunque ma solo dove trova partner locali, perché la comunità è importante”. Fairbnb aderisce al movimento internazionale patrocinato dal professore Trebor Scholz, fondatore del platform cooperativism, un modello che unisce la potenza del mondo cooperativo alle possibilità date dalle piattaforme web.