Portare innovazione e sostenibilità in tutta la filiera agroalimentare, attraverso processi di open innovation e favorendo lo scambio intergenerazionale.
È l’obiettivo del nuovo protocollo d’intesa siglato dal Distal, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna e Legacoop Bologna, andando a rafforzare un proficuo rapporto di scambi e sinergie che continua a crescere nel corso degli anni.
Quello dell’agroalimentare è uno degli ambiti in cui le cooperative bolognesi operano con maggior successo, con una presenza capillare che copre tutti i segmenti della filiera, “dalla produzione di prodotti agricoli, alla vendita passando attraverso la trasformazione, la distribuzione fino alla ristorazione”, come ha sottolineato la Presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini, esprimendo grande soddisfazione per la firma del protocollo.
“Gli anni di collaborazione col Distal ci hanno portato frutti importanti, grazie all’utilizzo del metodo dell’open Innovation nel rapporto con gli studenti e con i ricercatori che hanno la capacità di portare idee nuove, metodi nuovi dentro il tessuto delle nostre imprese, orientandoli sempre di più alla sostenibilità, che è un argomento di grande interesse per le giovani generazioni e che per noi è l’altra faccia dell’innovazione.”
Innovazione con un’attenzione rivelatasi ormai sempre più necessaria verso la sostenibilità, perché “una sostenibilità sostanziale, trasformativa, non di facciata, passa necessariamente attraverso l’innovazione tecnologica, l’innovazione nei metodi e l’innovazione nei prodotti”
Non per ultimo l’obiettivo del rinnovamento generazionale, che includa un metodo per “rendere attrattivo il sistema cooperativo” per le nuove generazioni di oggi e quelle di domani.
In questa direzione è andata la seconda edizione di un Hackaton che si è tenuto nel mese di maggio presso la Fondazione Ivano Barberini di Bologna, dove i ragazzi e le ragazze del corso in economia dei mercati del DISTAL hanno raccolto la sfida concreta di trovare nuove modalità per attirare talenti nel mondo cooperativo.
“Questo è un accordo di cui siamo molto contenti, perché ogni volta che c’è una relazione tra l’università e il mondo cooperativo è sempre un vantaggio” ha commentato Roberta Spadoni, Professoressa associata del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Universita di Bologna, “perché i ragazzi vedono quello che imparano in teoria e cercano poi di applicarlo nella realtà”.
“La cosa che abbiamo notato”, continua la professoressa Spadoni, “è che apprezzano queste attività, soprattutto quando iniziano ad entrare nel mondo del lavoro, perché si ricordano di esperienze che hanno fatto e poi la tirano fuori quando è necessario.”