Bologna, 25 mar – Quali opportunità offre l’Intelligenza artificiale nella risoluzione delle problematiche aziendali? Qual è il panorama nazionale e internazionale dentro cui si muovono le imprese cooperative?
Sono alcune delle domande a cui ha provato a rispondere lunedì 25 marzo il convegno organizzato da Legacoop Bologna, Scs consulting e Ifab presso la sede di Ifab a Bologna, a cui è seguito, dopo il racconto di alcuni casi studio funzionali all’attivazione di processi progettuali generativi, anche un workshop operativo.
A dare il senso di questo appuntamento è Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, che ha parlato di “momento di grandi trasformazioni del mondo cooperativo e di tutte le imprese” e che può essere vissuto “come una grande minaccia o una grande opportunità”. “Abbiamo bisogno di poter analizzare con la massima serenità” ha proseguito Rita Ghedini, “sia gli aspetti di conoscenza necessari per governare l’economia dei dati e l’intelligenza artificiale, per non farsi sopraffare sia dal punto di vista gestionale che da quello competitivo, e “sia e soprattutto le opportunità di business e di nuovi ambiti di sviluppo”.
Dopo i saluti introduttivi, la parola è passata a Francesco Luppi di CSC consulting che ha inquadrato lo stato dell’arte attuale, il mercato italiano a confronto con quello europeo e internazionale, e l’analisi di scenari futuribili per l’identificazione di un framework utile per capire cosa possiamo fare.
In ambito internazionale osserva Francesco Luppi abbiamo “un mercato che cuba 207 mld (2023) e tutti i principali studi di settore parlano di una crescita del 25-35 % nel 2030.
I principali settori di utilizzo oggi sono quello Hardware (accelerators, processori, memorie e network), Software e Piattaforme (Foundation Model, Pre-trained Model, AI marktplaces, Edge AI) e quello dei servizi (Consulting Design, testing, formation, deployment & Integration, Support & Maintenance).
Davide Ricci di SCS Consulting, dopo aver mostrato alcuni esempi di distorsioni attraverso i quali l’AI viene raccontata nei media , e alcuni aspetti etici che vengono chiamati in causa, come il plagio, le deep fake che vede già la possibilità di creare contenuti video in cui “le persone dicono cose non vere”, ha articolato il suo intervento partendo da una domanda provocatoria: “Quando perderemo il nostro posto di lavoro?”
“In alcuni settori questo sta già avvenendo”, ha raccontato Davide Ricci, “come nei customer care, sostituiti in molte aziende da chat box sempre più affidabili, anche se non esenti da errori (come nel caso di un cliente di Air Canada, particolarmente competente in materia, che è riuscito a farsi dare 2.700€ di risarcimento dalla chatbox della compagnia”).
Davide Ricci ha poi proseguito con alcuni ragionamenti sulle potenzialità future in chiave aziendale, dove è necessario che “i leader aziendali abbiano chiare le tempistiche su quello che si può fare oggi e quello che arriverà domani” e dove è altrettanto necessario “diffondere le competenze tecnologiche all’interno di tutta l’organizzazione”.
Molto utili possono essere anche sguardi rivolti all’esterno con collaborazioni con startup ad alto grado di innovazione e partnership tecnologiche “come quella con IFAB”.
I processi già consolidati, possono essere rimessi in discussione, insieme agli stakeholder con l’uso della tecnologia.
Infine creare reparti in grado di gestire l’innovazione e il cambiamento, i Center of excellence, che possono contenere al proprio interno, Change manager e Ai Ambassador.
A Barbara Vecchi di IFAB è affidato il compito di raccontare alcuni casi studio significativi, come “la consegna dell’ultimo miglio” dove un algoritmo può definire “come caricare il furgone in base ai volumi e al tragitto da fare, tenendo conto della viabilità e del traffico, delle previsioni meteo, del calendario di festività ed eventi del luogo”.
O un “sistema di pulizie flessibile” dove “un algoritmo di machine learning analizza l’utilizzo degli ambienti e il transito delle persone al fine di organizzare in modo dinamico i passaggi di pulizia, in termini di orari precisi e frequenza.”
Altri ambiti sono quello della “previsione della domanda”, della “manutenzione predittiva” e “delle promozioni”.
L’ultima parte della giornata è dedicata alla parte laboratoriale, con la condivisione di esperienze e suggestioni da parte delle cooperative associate a Legacoop Bologna invitate a partecipare.