Bologna, 9 lug. – Una relazione nata “percependo sin da subito l’importanza di esserci”, quella tra Legacoop Bologna e IFAB, sviluppatasi nel tempo e destinata a crescere, anche alla luce della sempre maggiore consapevolezza nel mondo cooperativo, rispetto alla transizione digitale.
Con queste premesse è nato l’incontro “Sinergie cooperative per la transizione digitale: il percorso di Legacoop Bologna e Fondazione IFAB”, presso il Tecnopolo di Bologna. Un’occasione per raccontare le progettualità nate in questo triennio di collaborazione ma anche per condividere i progetti nati dalle cooperative associate.
Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, ha ripercorso il senso e il valore della collaborazione con la Fondazione IFAB, sottolineando come la scelta di aderire “fatta quasi quattro anni fa, quando la fondazione era ancora agli inizi” si sia rivelata nel tempo una decisione lungimirante, evidenziando “l’importanza di essere parte di un’infrastruttura capace di connettere la ricerca scientifica, le tecnologie digitali e l’imprenditorialità cooperativa locale, soprattutto in un contesto di piccole e medie imprese.” “Oggi”, ha continuato Ghedini, “c’è un interesse crescente da parte delle cooperative verso l’intelligenza artificiale e i big data, ma anche un approccio più maturo, meno condizionato da entusiasmi ingenui.”
Marco Becca, direttore Generale Fondazione IFAB, dopo aver raccontato la missione della Fondazione, “costruire ponti tra l’ecosistema del Tecnopolo con il mondo delle aziende” ha parlato di come il rapporto con Legacoop Bologna, sia “un matrimonio perfetto”, perché in entrambi i soggetti c’è la volontà di arrivare dove “il mercato non arriva per includere anche soggetti più deboli”
“Abbiamo già ricevuto i primi feedback positivi” ha commentato Chiara Cenerini, Area promozione, sviluppo e Innovazione, Legacoop Bologna, “si sono già create delle relazioni che ci porteranno, i prossimi giorni a fare nuove riunioni di networking e attività formative sull’intelligenza artificiale generativa”.
Tre progetti delle cooperative
Durante l’incontro sono stati presentati tre progettualità avviate all’interno delle cooperative, anche grazie alla collaborazione tra Legacoop Bologna, IFAB e il mondo della ricerca. Tre progetti nato in ambito diverso ma accumunati da un alto grado di innovazione.
RidiNet della cooperativa sociale Anastasis: intelligenza artificiale per la riabilitazione dei disturbi del neurosviluppo
Tullio Maccarone di Anastasis ha raccontato il progetto RidiNet, la piattaforma di teletrattamento sviluppata da Anastasis, cooperativa attiva da quarant’anni nell’ambito dell’inclusione tramite tecnologie educative e riabilitative. Con il supporto di IFAB, la piattaforma ha analizzato un’enorme mole di dati clinici per identificare otto cluster di traiettorie riabilitative nei bambini con disturbi specifici dell’apprendimento.
“La possibilità che un ecosistema come questo ci ha dato è stata preziosa: abbiamo identificato tendenze e regole predittive utili a migliorare i nostri servizi, grazie all’intelligenza artificiale e alla statistica inferenziale», ha spiegato Maccarone.
Il progetto, oggi in fase avanzata, potrebbe aprire la strada a modelli predittivi capaci di personalizzare gli interventi .
Analisi automatica dei contatti di Coop Alleanza 3.0: il valore dei feedback dei soci
Federico Grassi di Coop Alleanza 3.0 ha illustrato un progetto sviluppato con SCS e IFAB per analizzare circa 50.000 interazioni tra soci e clienti di Coop Alleanza 3.0: e-mail, recensioni e commenti social, esclusi i contatti telefonici. L’obiettivo è triplice: rilevare il sentiment, classificare le richieste e estrarre insight strategici per migliorare servizi e processi interni.
«Non si tratta solo di rispondere puntualmente, ma di capire se lo scambio informativo suggerisce un cambiamento. È un progetto che guarda al futuro della relazione tra cooperativa e soci», ha sottolineato Grassi. Il sistema, supportato da tecnologie di intelligenza artificiale, sarà operativo entro l’autunno 2025.
Leda di Open Group: AI e dati qualitativi per un welfare più intelligente
Infine, Giovanni Dognini, presidente di Open Group, ha presentato Leda, piattaforma sviluppata da Open Group all’interno della società consortile Genera, con il supporto di IFAB e il partner tecnologico Expert. Leda si concentra sulla raccolta e analisi dei dati qualitativi nei servizi alla persona, come i momenti di presa in carico o gli incontri educativi, con l’obiettivo di valorizzare informazioni che solitamente restano fuori dalle metriche tradizionali. “Il nostro obiettivo è colmare un vuoto informativo nei servizi alla persona, decodificando i dati qualitativi per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei percorsi di welfare”, ha spiegato Dognini.
La piattaforma, oggi in fase di test, è pensata per essere scalabile anche in ambito sanitario o nei servizi per disabilità. La sfida è duplice: trovare canali adeguati di diffusione e verticalizzare la raccolta e l’uso dei dati non strutturati.