Un accordo per creare un’alternativa etica alle grandi piattaforme di traporto persone come Uber e Lyft. E’ il protocollo di intesa siglato tra due cooperative di taxisti: la Cotabo di Bologna e la The Drivers Cooperative di New York.
Un’intesa progettuale a partire da valori comuni, capace di creare un’alleanza che attraversa i continenti. Obiettivo: avvivare una collaborazione per diffondere il modello cooperativo: un modello capace cioè di tenere assieme qualità del servizio e diritti dei lavoratori, evitando gli effetti negativi che le grandi piattaforme capitalistiche basate su di un modello estrattivo generano.
La bolognese Cotabo è una coop con ha una lunga storia alle sue spalle, essendo nata nel 1967. Molto più recente invece è la cooperativa newyorkese The Drivers Coooperative, nata dopo che i taxisti di Cotabo hanno aderito al Platform Cooperativism Consortium (Platform.coop) e raccontato a New York la loro esperienza. Un modello replicabile e virtuoso, tant’è che in poco tempo, proprio nella Grande Mela, è nata una cooperativa di taxisti. Un evento importante perché negli States, al contrario che in Italia, non esiste una forte tradizione cooperativistica nel settore taxi.
Il protocollo siglato tra le sue cooperative prevede una strategia per promuovere il modello cooperativo come soluzione nel mondo del trasporto persone: dove il futuro siano i piccoli proprietari e i lavoratori organizzati in vere cooperative. In programma c’è anche una collaborazione tecnologia per l’integrazione dei sistemi.
Riccardo Carboni (Cotabo) sull’intesa con The Drivers Company from Vicoo on Vimeo.
“Da anni sosteniamo che il modello cooperativo è la vera alternativa alle piattaforme capitalistiche che estraggono valore dai territori senza dare nessun contributo al benessere della comunità, nemmeno sotto il profilo fiscale. Fenomeni distorsivi che viviamo da vicino, anche in un territorio di grandi tradizioni cooperative come Bologna – commenta Riccardo Carboni, presidente di Cotabo – Siamo felici che quest’idea, grazie anche al prezioso lavoro del professor Trebor Scholz e di Platform.coop, stia prendendo sempre più piede e che stiano nascendo cooperative ispirate ai nostri modelli, dove i soci e i lavoratori sono protagonisti e gli utili delle cooperative restano sul territorio. Ora è il momento di fare un passo avanti, di non giocare più solo in difesa, di impegnarsi per affermare a livello globale un modello basato sui diritti, l’equa retribuzione del lavoro e la solidarietà, caratteristiche che consentono di offrire un servizio di qualità, all’altezza delle aspettative dei clienti. Il protocollo d’intesa con i colleghi tassisti di The Drivers Company è il primo passo per la creazione dell’alternativa etica ai vari Uber, Lyft o altre piccole realtà che vogliono emulare quei modelli nel nostro Paese”.