Un’occasione per raccontare le migliori idee innovative, fare networking e assistere a talk tematici. È lo Startup Day, appuntamento che mette insieme giovani innovatori, imprese e progetti d’incubazione e accelerazione, giunto quest’anno alla nona edizione con il claim “R-innoviamo il mondo, un’idea alla volta.”
“Lo Startup Day è un’occasione unica per mettere in evidenza le migliori idee innovative che nascono all’interno dell’Università di Bologna, le nostre startup e i nostri spin off”, ha dichiarato Giovanni Molari, Rettore dell’Università di Bologna, “ma per far fare il salto di qualità imprenditoriale ai tanti piccoli incubatori spari per il territorio, dobbiamo iniziare a fare più sistema e a fare più rete e soprattutto dobbiamo iniziare a ragionare su scala più grande, con incubatori più grandi, così come avviene in Europa.”
Ogni anno dall’Università di Bologna, vengono fuori dalle sei alle otto nuove imprese e in più, all’interno del nostro incubatore Almacube abbiamo attive una quarantina di reti spin off e start up” ha dichiarato Claudio Melchiorri, delegato del rettore ai rapporti con le imprese e la ricerca industriale dell’Università di Bologna, “È però un numero che vogliamo far crescere, anche in sinergia con altre università, perché è il mondo in cui un sistema di ricerca come quello universitario ha per avere impatto sulla società e sulle imprese.”
Bologna è una città unica nel creare e favorire la nascita di nuove startup, ha dichiarato Raffaele Laudani, assessore all’Urbanistica ed edilizia privata e ai rapporti con l’Università e i centri di ricerca, “è l’unica città al mondo che può contare un rapporto, uno a quattro tra abitanti e ricercatori e studiosi, e come Amministrazione comunale vogliamo continuare a sostenere la crescita e lo sviluppo di questo ecosistema dell’innovazione, perché siamo convinti che Bologna possa essere una vera e propria piattaforma europea dell’innovazione e della nuova imprenditorialità”.
“Il movimento delle start up innovative è cresciuto sensibilmente negli ultimi anni e gli spazi di ulteriore sviluppo sono enormi e vanno assolutamente favoriti” ha sottolineato Alessandro Grandi, presidente di Almacube, “è necessario aiutare i progetti che sono nelle primissime fasi per farli diventare progetti di impresa e creare delle condizioni per cui si incontrino con chi può mettere risorse finanziarie”.
Tra le startup che hanno raccontato il proprio progetto al Salone del Podestà, sono emersi i vincitori nelle varie sezioni di Call4Startup, il concorso indetto dall’Università di Bologna, che quest’anno ha premiato, tra gli altri, Own Farm, un orto domestico completamente automatizzato che permette di creare piccole coltivazioni indoor (premio Food categoria Idee emergenti, consegnato da Luca Grosso, responsabile promozione cooperativa di Legacoop Bologna), Vert-x, che vuole recuperare edifici abbandonati per riqualificarli attraverso l’installazione di fattorie verticali (Premio Impresa Cooperativa Romagna – Categoria Idee Emergenti) e M2M (Mind to Mind), una piattaforma che vuole favorire lo scambio di informazioni, legate agli esami, tra gli studenti universitari (Premio Student for Africa, categoria Idee emergenti).
Non sono mancati affondi sui temi legati all’Agenda 2030, come nella tavola rotonda intitolata “Impatto, Innovazione Sociale e Sostenibilità” a cui hanno partecipato Simone Fabbri, Responsabile area sostenibilità Legacoop Bologna, Myriam Finocchiaro, CSR Manager Granarolo, Carlotta Guerra, Marketing and Communication Manager, IKEA e Chiara Ramozzi, Head of Marketing Strategy, zeroCO2.
Tra gli argomenti affrontati quello dell‘innovazione sociale, in relazione ai nuovi bisogni nati dalle mutate condizioni economiche e sociali, a cui Granarolo ha voluto rispondere mettendo in campo azioni concrete come i nuovi impianti di bio metano consortili “un’idea che consente a più allevatori di poter dare il proprio contributo in termini di abbattimento delle emissioni e allo stesso tempo ottenere un reddito integrativo e un fertilizzante naturale che va a sostituire quello chimico”. Oppure la Banca del latte umano donato di Bologna, “che testimonia come l’innovazione sociale nasca da relazioni e partnership solide”.
“Le cooperative nascono da bisogni e istanze sociali” ha sottolineato Simone Fabbri “e ogni cooperativa dovrebbe portare con sé una pratica di innovazione sociale quando nasce” come dimostrano gli esempi delle cooperative sociali che “dieci anni fa si sono messe insieme mettendo in piedi dieci asili nidi su Bologna, dando una risposta a un’esigenza di welfare, o come le cooperative di abitanti, che a fine ‘800 decidono di mettersi insieme per rispondere a un’esigenza di casa, dando quindi una risposta collettiva a quel bisogno.”
Per Chiara Ramozzi, l’impatto sociale di zeroCO2 è insita nella mission dell’azienda, che si occupa di “riforestazione ad alto impatto sociale”, grazie alla collaborazione delle comunità locali in cui sono inseriti i progetti. “Da una parte la riforestazione e dall’altra un grande lavoro di coinvolgimento di aziende e cittadini per quello che è l’altra parte importante del nostro progetto, ovvero la sensibilizzazione”.
Infine, lo Startup Day, è stata anche l’occasione per lanciare la nuova edizione del bando Coopstartup Change Makers che premia con 50.000€ complessivi, le 5 migliori idee imprenditoriali per l’avvio di una startup, che generi cambiamento e un impatto positivo.
“Con questo bando cerchiamo di entrare in connessione con ragazzi e ragazze, idee e progetti che partano da parole come sostenibilità, innovazione, cambiamento e rigenerazione”, ha dichiarato Francesco Malaguti, vice presidente di Legacoop Bologna, “non ci interessano le start up che estraggono valore all’ambiente o al contesto in cui agiscono, ma quelle che generano valore”.