Bologna, 11 giu. – L’obiettivo è preparare una “cassetta degli attrezzi” dell’amministrazione condivisa, che metta cioè a disposizione gli strumenti e le operazioni necessarie per regolare in maniera corretta i rapporti tra enti locali e terzo settore. Per questo la Regione, in collaborazione con Art-Er, la società regionale che si occupa di attrattività e innovazione, e Anci, l’Associazione dei Comuni, hanno organizzato una serie di seminari e laboratori, che si concluderanno il 7 maggio a Modena, per consentire a funzionari degli enti locali e soggetti del terzo settore di confrontarsi con tecnici ed esperti giuridici per imparare modalità innovative di collaborazione.
Si tratta di tutte quelle attività che coinvolgono da una parte la Pubblica amministrazione e dall’altra enti del terzo settore come cooperative, associazioni e forme di aggregazione dei cittadini che vogliono contribuire per esempio alla realizzazione di servizi, oppure alla rigenerazione di aree urbane abbandonate o dismesse. Modalità di “amministrazione condivisa”, dunque, in cui l’ente pubblico fa da attivatore dell’intervento, per esempio ristrutturando una struttura non utilizzata, che verrà poi rilanciato dal punto di vista sociale e culturale da un ente esterno all’amministrazione.
Come avvenuto, tanto per fare un esempio, all’Arena Orfeonica di via Broccaindosso, dove si è arrivati a un Patto di collaborazione tra Comune di Bologna e un’associazione di cittadini. Il rapporto tra enti locali e terzo settore ha però visto negli ultimi anni diversi cambiamenti normativi, come il Codice del terzo settore del 2017 e il nuovo Codice degli appalti del 2023. Da qui la necessità di organizzare prima seminari di approfondimento e poi laboratori in presenza di co-progettazione e co-programmazione tra Piacenza, Rimini, Modena, Imola, Cesena e Modena, cui ha partecipato fra gli altri Cinzia Ioppi, responsabile per la Regione della gestione operativa del registro unico del terzo settore, oltre a esperti di Anci che guidano funzionari ed enti su temi come l’affidamento dei contratti pubblici, il funzionamento dell’amministrazione condivisa e la messa a punto degli atti necessari.
Temi su cui è già molto attiva Bologna, ma su cui stanno fiorendo regolamenti e accordi anche in altre città come Cesena, che ha un suo regolamento di co-progettazione, o Parma, che ha già realizzato alcuni interventi su spazi dedicati a giovani. Ma che potrà avere anche ulteriori sviluppi per esempio nelle zone di montagna, con le cooperative di comunità, o con aggregazioni di Comuni per la gestione di servizi su più territori.
Ma quali sono i vantaggi dell’amministrazione condivisa? “Comporta una responsabilizzazione degli enti del terzo settore fin dall’inizio, con una condivisione degli obiettivi a lungo termine – spiega Francesca Lavagetto di Art-Er – Non c’è più solo la gestione di un servizio ma anche la valutazione dell’impatto sociale e dei benefici che questo avrà”.
(di Marco Bettazzi da Album di Repubblica)